mercoledì 20 aprile 2011

Piazza Armerina. Deroga alle aperture dei negozi da maggio. Confcommercio insorge: "Ribilotta fa prevalere le sue personali ragioni"

Confcommercio insorge contro la decisione adottata dall’amministrazione comunale di Piazza Armerina di derogare le chiusure domenicali e festive delle attività commerciali a partire da maggio e fino a settembre.
Nonostante il parere negativo espresso con determinazione dalla delegazione della Confcommercio, l’assessore al Commercio Teodoro Ribilotta si è irrigidito sulle sue posizioni ed ha deciso di ignorare le ragioni espresse dalla maggioranza dei commercianti della Città dei Mosaici che avevano ribadito, più volte, la volontà di osservare la giornata di riposo domenicale almeno fino a giugno.
Confcommercio aveva ribadito, nel corso dell’incontro fissato dall’assessore lo scorso 13 aprile, che rispetto a quanto concordato nel corso degli incontri precedenti, non risultavano esserci elementi di novità tali da giustificare la decisione di derogare le chiusure delle attività commerciali fin dal mese di maggio.
Noncurante però delle esigenze espresse dai commercianti, Ribilotta ha firmato ugualmente l’ordinanza, suscitando l’ira del Presidente della delegazione comunale di Piazza Armerina Arcangelo Costa: «Ancora una volta l’assessore Ribilotta ha preferito far prevalere le sue personali ragioni, in barba alle necessità della categoria dei commercianti – dichiara Costa - L’assessore ha rifiutato la nostra proposta delle turnazioni, ci ha fatto esprimere le nostre articolate ragioni per poi comunicarci, con il suo caratteristico piglio arrogante e tracotante, che aveva già deciso e che le deroghe sarebbero partite da subito. È un atteggiamento che non gradiamo e che condanniamo senza mezzi termini. Il mondo del commercio a Piazza Armerina sta vivendo un periodo tragico per colpa di una gestione egoistica e priva di contenuti. Confusione e sopruso sono i fili conduttori dell’azione amministrativa dell’assessore Ribilotta e stanno provocando danni inenarrabili al comparto commerciale – conclude il Presidente Arcangelo Costa - Confcommercio prende atto con amarezza che non è possibile intavolare alcun dialogo con chi si dimostra sordo alle legittime richieste».

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo