giovedì 27 marzo 2014

Piazza. La Procura della Corte dei Conti chiede gli atti al Comune sull'assegnazione ad un'associazione di un bene confiscato alla mafia

La Procura regionale della Corte dei Conti ha chiesto gli atti al Comune sull’assegnazione ad un’associazione locale di un bene confiscato alla mafia. I magistrati hanno chiesto agli uffici comunali la trasmissione del bando pubblico per l'assegnazione del bene e copia della deliberazione di giunta numero 159 dello scorso settembre, delibera quest'ultima con cui inizialmente era stato assegnato il bene all'associazione. Delibera poi revocata una settimana dopo, il 20 settembre, dall'amministrazione comunale perché nel frattempo si era scoperta un'altra richiesta di utilizzo del bene da parte di un circolo politico-culturale locale. La giunta, intanto, ha revocato in autotutela la propria delibera dello scorso 25 novembre, la numero 209, con cui era stata poi assegnata alla stessa associazione locale iniziale la villetta confiscata alla mafia in contrada Piano Cannata, considerando la sua proposta più vantaggiosa rispetto a quella del circolo politico-culturale. La segreteria generale comunale avrebbe già risposto con una nota alla Corte. L'assegnazione iniziale del bene era stata fatta all'associazione in qualità di capofila di una partnership finalizzata alla realizzazione di un centro femminile di arte musiva per contrastare il disagio sociale, la disoccupazione e l'emarginazione di donne svantaggiate e discriminate.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo