giovedì 27 marzo 2014

Piazza. "L'aumento delle tasse non ha prodotto maggiori entrate"

L’aumento al massimo dei tributi locali non avrebbe portato maggiori entrate alle casse comunali, mentre nell’ultimo biennio sarebbe triplicato il numero reale dei debiti fuori bilancio, ma non ci sarebbe la liquidità per pagarne anche una piccola parte all’anno. Il Comune nell’ottobre del 2011 aveva raccontato alla Corte dei Conti di avere un ammontare di debiti fuori bilancio di 469 mila euro. Nell’arco di due anni, poi, tali debiti hanno subito “un aumento rilevante”, passando a 1 milione e 143 mila euro. La decisione del consiglio comunale di prevedere 200 mila euro l’anno per il graduale ripiano di questi debiti, però, “non ha prodotto i risultati sperati in termini di liquidità necessaria per garantire il pagamento almeno in misura pari allo stanziamento previsto”. Così il dirigente del servizio Economico-finanziario Giuseppe Baiunco. Cioè quegli stessi 200 mila euro previsti in bilancio per pagare i debiti non ci sono. E pare sia difficile trovare quella somma anche per gli anni a venire. Lo squilibrio strutturale accertato dalla Corte dei Conti, quindi, non solo si è aggravato, ma... permane e rischia di permanere ancora. “Salvo un energico ripensamento dei programmi di spesa ed un significativo miglioramento degli incassi tributari”, scrive Baiunco, il quale insieme a giunta, consiglio comunale e revisori dei conti ha messo a punto la recente manovra correttiva che confluirà di fatto nel prossimo Bilancio di Previsione 2014. Si tratta dell’ultima possibilità concreta che ha il Comune per evitare la strada del dissesto. “L’impegno che abbiamo assunto è quello di predisporre il Bilancio di Previsione entro aprile, sulla base dei dati a disposizione”, ha detto Baiunco alla commissione Bilancio. Si tratterebbe di un record se è vero che negli ultimi anni i bilanci di previsione avevano poche previsioni e quasi solo rendicontazione, venendo approvati in estate inoltrata e addirittura in autunno. L’aumento al massimo delle tasse, poi, ha impoverito ancora di più il ceto medio, ma senza apportare nuova linfa vitale. “L’aumento delle aliquote non si traduce in maggiori entrate per l’ente”, ha scritto il dirigente della Ragioneria. L’aumento dei tributi al massimo “non ha prodotto i risultati sperati”. Anzi si sarebbe registrato un minor gettito di 300 mila euro rispetto alle stime iniziali.

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