giovedì 3 luglio 2014

Piazza. Palio, La Malfa: "Io chiamato e tradito dal sindaco, hanno prevalso le resistenze al cambiamento"

Gerry La Malfa
“Il sindaco Miroddi ha tradito la mia fiducia, non sono stato io a tradire la sua fiducia”. Gerry la Malfa, funzionario del servizio Turistico regionale, il 20 maggio scorso era stato con determina del primo cittadino nominato quale consulente a titolo gratuito  dell’amministrazione comunale per il Palio dei Normanni e le manifestazioni di richiamo turistico. Il 17 giugno, però, a poco più di un mese, La Malfa ha rassegnato le proprie dimissioni, dopo aver constatato come gli avessero fatto “terra bruciata” tutto attorno. “Intanto non mi sono proposto io come consulente, ma sono stato invitato dal sindaco a questo ruolo, ho elaborato un progetto nuovo di rilancio del Palio dei Normanni, ma ho constatato  che non c’erano le condizioni per andare avanti perché Miroddi non mi ha dato una risposta chiara su quello che proponevo, le mie idee non sono state neanche prese in considerazione”, dice l’ex consulente, il quale si dice molto deluso dal comportamento del sindaco, ma soprattutto non ha gradito alcune posizioni espresse sulla sua esperienza dall'inquilino di Sala delle Luci che lo avrebbero fatto passare, a suo dire, come uno che non aveva fatto nulla. “Il primo cittadino se ne è uscito dicendomi che non c’erano più i tempi per le mie proposte, ma in realtà il sindaco ha preferito fra prevalere le resistenze di chi si sentiva scalzato dalla mia figura, ha preferito logiche conservatrici che non sono vincenti, il Palio è un serbatoio di idee, ma le mie idee sono state del tutto ignorate, a quel punto il mio ruolo non aveva più senso e ho preferito dimettermi, non ero certo disposto a fare la bella statuina”, aggiunge. La Malfa, il quale fino al 2001 curava la manifestazione con i suoi colleghi dell'ex Azienda di Soggiorno e Turismo, tira fuori alcuni documenti, mi fa vedere gli atti proposti e sottoposti all'amministrazione comunale, le sue idee messe nero su bianco. Non lo dice espressamente, non fa nomi, ma fa bene intendere come la sua figura sia stata fin da subito di ingombro a molti, in pratica a chi gestisce l'attuale Palio.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo