giovedì 10 luglio 2014

Piazza. Rifiuti, Adamo (Pd): "Disegno per far tornare la città con l'Ato Ennaeuno". I Democratici si schierano con il dimissionario Mirci

Presa di posizione del Partito Democratico sul tema rifiuti, attraverso il coordinatore Ilenia Adamo:
"Il passaggio che il Partito Democratico ha voluto dall’ATO rifiuti di Enna alla SRR di Gela aveva due principali obiettivi:  quello di garantire un servizio di qualità “normale”, con la raccolta differenziata, la pulizia anche delle periferie ed altri aspetti che caratterizzano una corretta gestione dei rifiuti e quello della  riduzione del costo, ipotizzabile in 500 mila euro l’anno a partire dal secondo anno, a parità di numero e livello retributivo di personale del cantiere.
L’Amministrazione attuale ha finora fatto credere di volere portare a termine questo processo ma, in realtà, ha creato le condizioni per rendere difficile tale passaggio, per ingenerare tensioni e preoccupazioni nel personale, per causare disagio nelle comunità, Gela soprattutto, che avevano accolto con entusiasmo l’ingresso di Piazza.
La vicenda che ha coinvolto l’ufficio della protezione civile e delle politiche ambientali ed il suo responsabile, Dott. Mauro Mirci,  è  solo l’ultimo di una serie di elementi  che marcano in modo inequivocabile, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, l’azione di un’Amministrazione comunale all’insegna dell’ambiguità ed incapace di gestire i problemi. Per comprenderla partiamo da alcune premesse: 1) il nostro comune versa mensilmente...
all’ATO Ennaeuno quote per manutenzioni ed assicurazioni per circa 45.000 euro l’anno; 2) il costo del carburante comporta un trasferimento dalle nostre casse comunali ad Ennaeuno di circa 103.000 euro annui;  3) ad oggi il nostro Comune è in regola con tutti i pagamenti; 4) è attualmente in corso il passaggio del servizio alla SRR di Gela.  Lo scorso giugno l’ATO Ennaeuno trasmette al Sindaco uno schema di convenzione  per la “gestione della manutenzione dei mezzi di cantiere e fornitura del carburante” in esecuzione ad un deliberato dell’Assemblea dei soci (di cui anche Piazza Armerina fa parte).  Cosa dice questa convenzione? Dice che, poiché i mezzi utilizzati per il servizio sono in uno stato fatiscente e necessitano di continua manutenzione, poiché non è possibile sostituirli per mancanza di altri mezzi, poiché “per ragioni economiche e finanziarie” non è possibile provvedere alla loro manutenzione, allora si affida la gestione  degli stessi mezzi (manutenzione e rifornimento) ai…. Comuni! Cioè, il servizio viene regolarmente pagato dal Comune di Piazza Armerina, ma – siccome Ennaeuno è in difficoltà economiche  – non si deve  pretendere  il rispetto dei contratti stipulati e della legge, che per questo esiste, ma bisogna trovare un modo per aiutare Ennaeuno nel non rispettare quanto contrattualmente previsto.  Invece di contestare le mancate manutenzioni, invece di ribadire alla società le responsabilità che derivano dall’interruzione di un pubblico servizio, invece di partecipare all’assemblea dei soci e bloccare questa proposta inaccettabile, la nostra Amministrazione rimane silente e complice di un processo in danno della Città e se la prende con un suo funzionario che ha avuto l’ardire di esprimere un parere, come nella sue funzioni, a tutela di una corretta gestione. La mancata opposizione al trasferimento di numerosi  amministrativi e operativi provenienti da altri cantieri a quello di Piazza, chiaro segnale dell’ATO Ennaeuno verso Piazza; l’accettazione supina dell’aumento dei costi imposto; le continue difficoltà frapposte all’assegnazione del servizio alla società che si è aggiudicata la gara; la costante tensione provocata nel personale attorno alla questione dell’assunzione alla SRR o alla società di gestione e, infine, la questione delle manutenzioni sono fatti talmente evidenti che dimostrano che non si tratta solo di inadeguatezza dell’Amministrazione, ma di un chiaro disegno, portato avanti dal sindaco e da qualche componente di giunta strettamente legato ai vertici dell’ATO, che mira a fare rientrare Piazza nella più fallimentare società di gestione del servizio dei rifiuti in Sicilia".

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo