giovedì 31 luglio 2014

Piazza. Tudisco: "Basta, troppi migranti". Fratelli d'Italia raccoglie 1300 firme in pochi giorni.

Banchetto delle firme di Fratelli d'Italia
In pochi giorni ha già raccolto più di 1200 firme, con l’obiettivo di arrivare a 5 mila sottoscrizioni. Parte dalla città dei mosaici una petizione tutta piazzese, promossa da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, per dire “basta ai troppi migranti” e “ridimensionare il loro numero” in città, considerato “sproporzionato”. “A Piazza e in provincia di Enna il fenomeno sta toccando punte allarmanti”, spiega l’ex vicesindaco Fabrizio Tudisco, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, il quale invierà la petizione alla Prefettura e al sindaco Filippo Miroddi. Tutte le sottoscrizioni vengono raccolte rigorosamente dietro presentazione di un documento di identità. “Nella città dei mosaici siamo a oltre 400 migranti ospiti di strutture ricettive e abitazioni private, sono troppi,  il numero compatibile con la nostra comunità e la popolazione locale sarebbe di 50 persone, preferibilmente nuclei familiari”, dice Tudisco, mentre raccoglie le firme con un banchetto davanti alla succursale di Poste Italiane al quartiere Monte. “Le spese di soggiorno, vitto e alloggio, unite a speciali convenzioni con le amministrazioni comunali, ivi compresa quella di Piazza, per l’avviamento al lavoro e ad altre attività di supporto...
piscologico-ricreativo, rappresentano uno schiaffo morale ai tanti indigenti e disoccupati locali che non possono e non devono avere negati lavoro ed adeguata assistenza sociale e servizi gratuiti prima di qualunque altro immigrato, in un momento di forte crisi economica e sociale”. Attualmente oltre 180 migranti si trovano ospiti del Park Hotel Paradiso, circa 50 all’Ostello del Borgo, diverse altre decine in altre strutture private, anche fuori dal centro urbano. “C’è un silenzio assurdo su questa vicenda da parte delle nostre istituzioni, il sindaco Miroddi sembra fare finta di niente, basta ascoltare le persone, viene posto un problema in modo serio e civile, le legittime preoccupazioni della gente non vanno scambiate per razzismo, chi lo fa è in malafede”, afferma Tudisco.

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