domenica 21 giugno 2015

Piazza Armerina. Il popolo contro la privatizzazione del "cenere muto". Serve chiarezza da Sala delle Luci


Un comitato contro la privatizzazione dei servizi cimiteriali fresco di costituzione, seguito da un gruppo facebook chiamato “Giù le mani dal cimitero”, mentre il 26 giugno è già in programma una possibile manifestazione con un corteo contro quella che è stata ribattezzata in città come la “tassa sul defunto”. E qualcuno ironizza: “Se i morti potessero camminare, scenderebbero anche loro in piazza”. Non sembra riscuotere molto successo il Project Financing da 17 milioni di euro proposto da due società per il cimitero Bellia. La commissione nominata dal sindaco Filippo Miroddi, dopo aver visionato tutte le carte, da dato il proprio via libera alla dichiarazione di pubblica utilità del progetto per la realizzazione di un impianto di cremazione nel cimitero Bellia. Il progetto prevede anche la realizzazione di 100 cappelle, 3 mila loculi e centinaia di monumenti. La commissione ha verificato tutta la documentazione presentata dalla Rti Megares e Tecnos Costruzioni, le società che hanno proposto la “Riqualificazione e completamento del cimitero comunale di contrada Bellia, con ampliamento e realizzazione di un impianto di cremazione”. La verifica della documentazione e la dichiarazione di pubblica utilità del progetto, infatti, consentono di passare alla fase vera e propria dell’appalto, con una gara ad evidenza pubblica cui potrà partecipare qualsiasi società, non soltanto le...
due promotrici del project financing. Chi si aggiudicherà il progetto avrà diritto ad una concessione di 25 anni per la gestione dei servizi connessi alle opere realizzate. La cifra sembra da capogiro e in molti stentano a credere all’avvio di un progetto simile, anche perché altri project financing in passato si sono arenati. Ma il tema su cui ruota la forte protesta scoppiata in queste ore è quello legato alle tariffe. Cosa verrà privatizzato e cosa pagherà il cittadino? Nodi sui quali occorrerebbe immediatamente un confronto pubblico tra amministrazione comunale, opposizioni e comitato, per conoscere bene nel dettaglio l’impatto dell’operazione sul cimitero, sui suoi servizi e sulle tasche dei cittadini, i quali pagano già delle somme annuali per avere un caro seppellito all’interno del camposanto. Il progetto prevede anche il completamento delle opere di urbanizzazione della nuova zona di ampliamento del cimitero. L’amministrazione dice: “Si smentiscono le voci e le indiscrezioni (date per certe), su eventuali quote o canoni a carico dei cittadini che fino ad oggi non sono state in discussione con l’amministrazione comunale, anzi le trattative tra imprese attuatrici e comune volgono speditamente e senza alcun dubbio verso l’annullamento di ogni eventuale canone proposto dal privato nella fase preliminare. Quindi il project financing a favore dell’area cimiteriale non costerà un solo centesimo al cittadino”. E poco prima ancora sottolinea e precisa: “Il Project financing sarà a costo zero per le casse comunali”. Sembra tutto poco credibile se viene raccontata in questo modo. La riflessione è spontanea: si tratta di una donazione al nostro Comune, un atto di beneficenza o cosa? Se il Comune non paga e i cittadini non pagano, come rientreranno dal loro investimento le società private che si aggiudicheranno in concessione per alcuni decenni il cimitero? Ecco perché occorre chiarezza da parte di Sala delle Luci, gli amministratori devono parlare alla città. Il 26 giugno intanto tutto l’arco delle opposizioni, la deputazione piazzese regionale, tutti i comitati di quartiere e una fetta dell’associazionismo scenderà in piazza contro la privatizzazione. 

La replica dell'amministrazione comunale dal sito di RadioMosaici 

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